Big Pharma è un termine coniato da un gruppo di cospirazionisti, che vedono nei guadagni delle case farmaceutiche il grande complotto del secolo.
Quello che gli amanti del complotto spesso non sanno è che in ogni Stato civile esistono degli organi di controllo.
In Italia esiste l’AIFA (Agenzia.Italiana.del Farmaco) che svolge tutte le attività legate al processo regolatorio relative al farmaco, dalla registrazione e autorizzazione all’immissione in commercio al controllo delle officine produttive e della qualità di fabbricazione; dalla verifica della sicurezza e appropriatezza d’uso alla negoziazione del prezzo, dall’attribuzione della fascia di rimborsabilità alle attività di Health Technology Assessment (HTA).
Oltre a realizzare al proprio interno l’intero processo decisionale, garantendo così l’unitarietà del sistema farmaceutico e l’equità nell’accesso ai medicinali quali strumenti di tutela della salute, l’AIFA governa la spesa farmaceutica, in stretto rapporto con le Regioni e l’industria del settore, perseguendo l’equilibrio economico nell’ambito del tetto di spesa stabilito annualmente dallo Stato.
E’ chiaro che si tratta di un organo di controllo ben strutturato e funzionale, eppure per gli amanti del complotto l’AIFA non esiste, oppure nella migliore delle ipotesi è corrotta.
Ma basta andare sul loro sito per rendersi conto, che l’autorità nazionale competente per l’attività regolatoria dei farmaci, adotta criteri di trasparenza e livelli di controllo indiscutibili e difficilmente corruttibili.
Troppi gli organi ed i comitati di controllo interni per poter pensare ad un mega complotto, così come assurda l’idea che si possa riuscire a corrompere tutti gli organi di controllo come il nostro, presenti nelle diverse Nazioni del mondo.
In diverse occasioni l’AIFA si è pronunciata contro le case farmaceutiche o contro specifici farmaci ritenuti meritevoli di revisione, come nel caso del Vaccino trivalente (morbillo, parotite, rosolia) MORUPAR nel 2006.
In quell’occasione l’Agenzia Italiana del Farmaco, come pubblicato nel suo sito, ha disposto, in via cautelativa, il ritiro dal commercio del vaccino trivalente “Morupar” a seguito di una attenta revisione dei dati di farmacovigilanza, che ha evidenziato un maggior numero di reazioni avverse immediate di tipo allergico conseguenti a somministrazione del Morupar rispetto a quanto registrato a seguito dell’impiego degli altri due analoghi vaccini in commercio in Italia (MMRII e Priorix).
Pur essendo rare le reazioni gravi, che rientrano comunque nel range previsto dall’OMS e descritto in letteratura scientifica, l’Agenzia Italiana del Farmaco considerata la disponibilità di specialità medicinali analoghe dotate di un maggior profilo di sicurezza ha ritenuto, a tutela della salute dei cittadini, di disporre il provvedimento di ritiro dal commercio.
Dunque come è possibile notare esiste un controllo strettissimo su qualsiasi farmaco, anche sui vaccini, al punto da bloccarne la vendita anche per rischi considerati “accettabili”.
IN ITALIA, COME NEL RESTO DEL MONDO, NESSUNA AZIENDA FARMACEUTICA PUÒ’ VENDERE FARMACI NON TESTATI NE’ CONTROLLATI e questo genere di controllo resta attivo per tutta la durata della commercializzazione del farmaco.
La domanda che verrebbe da farsi dunque non è chi controlla l’industria farmaceutica, ma chi controlla “la rete” e la moltitudine di pseudo-giornalisti, pseudo-scienziati, pseudo-controllori che in essa imperversano?