Sempre più spesso sentiamo parlare di innovazione tecnologica nel campo della medicina.
L’argomento più gettonato è senza dubbio quello dell’intelligenza artificiale, ma non di rado fanno capolino di tanto in tanto tecniche un po’ più datate, tornate alla ribalta grazie alla innovazione tecnologica, che oltre ad averle perfezionate le rende più accessibili su larga scala.
La colonscopia virtuale rientra senza dubbio tra queste e sebbene si tratti di un indagine ormai in uso da decenni, solo di recente è stato possibile una sua reale applicazione su larga scala, grazie alla sempre maggiore diffusione di apparecchiature TC di ultima generazione.
Che cosa è coloscopia virtuale?
Si tratta della possibilità di studiare con un semplice esame TC, che prevede una scansione dell’addome della durata di pochi secondi (da 30 a 120 secondi a seconda delle apparecchiature) e la successiva rielaborazione con software di navigazione virtuale.
E’ dunque una tecnica radiologica non invasiva, che consente di studiare la parete del colon simulando la colonscopia tradizionale e a differenza della colonscopia tradizionale, viene condotta con l’introduzione di una piccola sonda rettale, necessaria ad insufflare aria (in alcuni centri si insuffla con CO2 riscaldata, che ha la doppia funzione di ridurre il fastidio della distensione senza bisogno di farmaci ipotonizzanti e di riassorbirsi nel giro di pochi minuti rispetto all’aria).
La colonscopia virtuale pertanto non è invasiva, non richiede sedazione e nella stragrande maggioranza dei casi nemmeno farmaci ipotonizzanti.
L’accuratezza diagnostica delle immagini è del tutto sovrapponibile alla colonscopia tradizionale, anzi in alcuni casi la colonscopia virtuale risulta, più precisa, perché consente di superare ostacoli naturali che l’endoscopia non riesce a oltrepassare e consente inoltre una valutazione extracolica, permettendo di studiare oltre al colon anche gli altri organi addominali.
Serve una preparazione specifica per eseguire la coloscopia virtuale?
Si, la preparazione è la stessa della colonscopia tradizionale: per questo è importante una preparazione corretta nei giorni precedenti all’esame.
L’intestino deve essere vuoto e pulito e il paziente deve essere a digiuno.
Quando è utile la coloscopia virtuale?
La colonscopia virtuale si utilizza principalmente per completare lo studio del colon in tutte quelle situazioni in cui l’esame endoscopico tradizionale risulti incompleto (circa il 20% dei casi) o quando una patologia renda rischioso il proseguimento dello strumento con la colonscopia tradizionale (diverticolosi).
Non essendo influenzata da ostacoli meccanici invalicabili dell’endoscopio, questa tecnica può valutare i tratti intestinali posti a monte di neoformazioni occlusive o subocclusive dimostrando l’eventuale presenza di ulteriori alterazioni.
La colonscopia virtuale può essere proposta come metodica di screening nei soggetti oltre i 50 anni di età, con familiarità per carcinoma colorettale (parenti di primo grado di soggetti affetti da carcinoma), o nei pazienti già sottoposti a pregressa polipectomia endoscopica nei quali siano opportuni ulteriori approfondimenti.
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