Il “DDL Semplificazioni”, approvato di recente, introduce una rivoluzione nel sistema sanitario italiano, permettendo ai medici di utilizzare la telemedicina per certificare l’assenza dal lavoro. Questa misura mira a ridurre il carico burocratico e a migliorare l’efficienza, consentendo ai medici di dedicare più tempo alla cura dei pazienti, in particolare quelli cronici e anziani. La Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG) ha accolto con favore il provvedimento, vedendolo come un passo importante verso la sburocratizzazione e l’ottimizzazione della medicina generale. Il segretario generale della FIMMG, Silvestro Scotti, ha espresso gratitudine al governo per la sensibilità politica dimostrata e ha sottolineato l’importanza di procedere rapidamente con ulteriori semplificazioni.
Tra gli obiettivi a breve termine, la FIMMG punta a migliorare l’interoperabilità tra le piattaforme informatiche e a semplificare le procedure per i pazienti cronici. Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha evidenziato il lavoro in corso per riformare la medicina territoriale, un settore che ha mostrato le sue lacune durante la pandemia di Covid-19. In conclusione, il DDL Semplificazioni rappresenta un segnale positivo per il futuro della medicina generale in Italia, con l’obiettivo di rendere l’accesso alle cure più semplice e diretto sia per i medici che per i cittadini.
Il Ministro della Salute Orazio Schillaci ha delineato una nuova visione per la medicina generale in Italia, enfatizzando la necessità di una revisione approfondita della medicina territoriale.
Questa mossa segue le lezioni apprese durante la pandemia di Covid-19, che ha evidenziato le carenze del sistema attuale, in particolare la riduzione dei posti letto ospedalieri e la necessità di un maggiore contributo della medicina territoriale.
Schillaci ha sottolineato che i medici di base sono fondamentali per il benessere dei cittadini e che è essenziale rivedere il loro ruolo all’interno del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
Ha proposto che i medici di base contribuiscano con ore di lavoro specifiche nelle strutture dedicate alla medicina territoriale, piuttosto che diventare dipendenti del SSN. Inoltre, il ministro ha affrontato la questione della carenza di medici, prevedendo una situazione critica nei prossimi anni a causa di un’ondata di pensionamenti. Ha criticato il sistema dei “gettonisti” e ha espresso la necessità di riformare le regole per reintegrare questi medici nel SSN con condizioni più eque. Schillaci ha anche evidenziato l’importanza di valorizzare gli specializzandi, aumentando il numero di borse di studio e assicurando che le specializzazioni meno popolari, come l’anatomia patologica e la radioterapia, siano adeguatamente occupate.
Il Ministro ha suggerito, inoltre, che i 40.000 specializzandi attualmente in formazione possono colmare la carenza di medici, a condizione che vengano integrati nel SSN in modo equo e distribuiti in tutto il territorio nazionale. Ha anche accennato alla possibilità di collaborare con le scuole di specializzazione per garantire che gli specializzandi contribuiscano in modo significativo al sistema sanitario.
L’Anaao Assomed ha accolto con favore le dichiarazioni di Schillaci, in particolare il suo impegno a eliminare il tetto di spesa sul personale, a dare maggiore dignità agli specializzandi e a valutare una flat tax per i medici.
Pierino Di Silverio, Segretario Nazionale dell’Anaao Assomed, ha espresso apprezzamento per la volontà politica del Ministro e ha sollecitato l’attuazione rapida di queste misure, considerate cruciali per il rilancio della professione medica e del SSN. Con l’ascolto e la collaborazione delle parti sociali, Di Silverio ritiene che sia possibile salvaguardare il futuro del SSN.
dott. G. Riva