Il mondo è sempre stato diviso.
I tifosi sono sempre esistiti, Guelfi da un lato Ghibellini dall’altro.
L’unico mondo che non è mai stato diviso è quello della scienza, o meglio diciamo che nel mondo scientifico le divisioni non possono essere di natura ideologica.
Se un assunto viene smentito anche da un solo membro, è condizione necessaria e sufficiente per far decadere l’assunto e ripartire dalla nuova dimostrazione.
Che cosa vuol dire questo?
Vuol dire semplicemente che se la maggior parte degli scienziati è convinta di un Teorema, di un qualcosa di ampiamente dimostrato, basta uno solo di loro che smentisca in maniera inconfutabile quel teorema per voltare pagina e allinearsi tutti sulla nuova scoperta.
E’ questo il mondo della scienza, una popolazione di studiosi che non dà nulla per scontato, che non crede per fede, né per ideologia, ma si basa su dimostrazioni matematiche.
Dunque, dato per certo che esiste un virus ed una correlazione tra questo e un determinato tumore, negarlo per questioni di scelta personale è antiscientifico.
Mi rivolgo pertanto alla schiera di negazionisti come ce ne sono tanti, vedi ad esempio quelli che negano l’esistenza dell’HIV (persino premi nobel …sic.).
Ma perché questa breve premessa?
Perché oggi nonostante i dati della letteratura scientifica che correlano in maniera inequivocabile il binomio infezione da HPV (papilloma virus umano)-Cancro della cervice, c’è chi si ostina a negarlo per questioni meramente personali o ideologiche.
Studi epidemiologici hanno rilevato Dna di Hpv a basso rischio nel 100% dei condilomi ano-genitali, attribuibili nella maggior parte dei casi a Hpv 6 e Hpv 11.
Anche il 100% dei casi di papillomatosi respiratoria giovanile ricorrente sono attribuiti a Hpv 6 e 11 nella quasi totalità dei casi (fonte epicentro).
I papilloma virus umani sono piccoli virus a Dna.
Sono virus molto particolari perché non si riesce a farli crescere in laboratorio e non si riesce neppure ad utilizzarli per infettare animali da laboratorio al fine di studiarli, per cui tutto quello che si conosce in letteratura sono dati ricavati direttamente dagli individui infettati o ammalati.Ad oggi sono stati identificati oltre 100 tipi di Hpv che infettano l’uomo e, tra questi, circa 40 sono stati associati a patologie del tratto ano-genitale, sia benigne sia maligne.
I diversi tipi di Hpv vengono distinti in tipi ad alto e basso rischio di trasformazione neoplastica. L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) ha confermato l’evidenza oncogena per 12 tipi di Hpv.
Alcuni tipi hanno una tendenza a progredire in carcinoma della cervice.
Si stima, infatti, che Hpv 16 e Hpv 18 siano responsabili di oltre il 70% dei casi di questo tumore.
Includendo anche i tipi di Hpv 45, 31, 33, 52, 58 e 35 sono coperti quasi il 90% dei tumori della cervice.
Per fortuna non tutte le persone infettate dal virus del papilloma si ammaleranno di cancro, ma quel che è certo è che nessuna si ammalerà di cancro della cervice senza prima essere stata infettata dal HPV.
Questi sono i dati della letteratura, negarli equivale a sostenere di essere in grado di viaggiare nel tempo.Se neghi una verità scientifica, che ovviamente non è mai una verità assoluta, devi dimostrare con rigore scientifico di avere ragione, ma soprattutto devi dimostrare che la verità scientifica che stai confutando è gravata da vizi di ragionamento che ne fanno decadere la validità.
In mancanza di ciò quella è e rimane una verità su cui basarsi.
Bene e qual è questa verità?
La verità è che l’infezione da papilloma virus è correlata all’insorgenza del tumore della cervice e non solo, dell’ano e recentemente si è visto anche delle prime vie aeree (bocca, faringe).
Ma come può un virus essere causa di un tumore?
Attraverso l’integrazione del suo genoma nel nostro DNA.
In pratica il virus una volta penetrato nella cellula umana inserisce il suo dna nel nostro e sfrutta i meccanismi di riproduzione della nostra cellula per trascrivere (leggere) i suoi 8 geni.
Per capire meglio immaginate che il nostro DNA sia un codice a barre che identifica un determinato prodotto e che la cellula abbia un lettore di questo codice a barre e una volta letto ed interpretato quel codice invia delle istruzioni ad un macchinario particolare in grado di produrre un oggetto come una moderna stampante 3D, nel momento in cui io inserisco delle sequenze diverse in quel codice a barre, otterrò un prodotto diverso rispetto al codice originale.
Il virus in questione fa esattamente questo, taglia il nostro DNA, inserisce in mezzo al nostro DNA il suo e poi riattacca tutto, facendolo sembrare un unico codice a barre, che invierà alla nostra stampante 3d, la quale stamperà un prodotto diverso dall’originale.
Questo però è solo un meccanismo di replicazione virale, che c’entra con il cancro?
Questa integrazione del DNA virale in quello dell’ospite può portare allo sviluppo di un tumore attraverso due specifici meccanismi:
Bloccando la via di apoptosi cellulare (morte programmata, come l’obsolescenza delle apparecchiature elettroniche).
Bloccando la sintesi delle proteine regolatorie causando mitosi (divisioni cellulari) non controllate
Ci sono due geni integranti all’interno del genoma di HPV che hanno un ruolo cruciale nella formazione del tumore: E6, che inibisce il ruolo della p53 ed E7, che inibisce il ruolo della proteina del retinoblastoma (Rb).
Nella fisiologia normale, p53 e Rb sono due proteine coinvolte nella regolazione delle cellule con un DNA mutato o danneggiato: sintetizzando al massimo in pratica si tratta di due geni fondamentali perché gestiscono l’attivazione di due proteine, una la p53 in grado di evidenziare gravi anomalie ed alterazioni del DNA cellulare inducendo la cellula malata al “suicidio”, l’altra la RB in grado di bloccare la capacità riproduttiva di quella cellula malata.
Alterando questi due geni importantissimi il virus cancella in pratica la funzione di protezione dai tumori già presente di default nel nostro DNA, determinando così la crescita incontrollata di una o più “popolazioni” di cellule alterate, mutate, malate.
In fondo è proprio questo un tumore: una massa di tessuto che cresce in eccesso ed in modo scoordinato rispetto ai tessuti normali, e che persiste in questo stato dopo la cessazione degli stimoli che hanno indotto il processo.
E gli studi confermano che nel caso del tumore alla cervice ed in minor percentuale per alcuni tumori dell’orofaringe e dell’ano esiste una correlazione diretta con il Papilloma virus.
Ma come si contrae il Papilloma virus?
L’infezione da Hpv si contrae per via diretta e principalmente sessuale.
Va specificato che la trasmissione può avvenire anche attraverso contatti genitali che non prevedono penetrazione, pertanto l’uso del profilattico non rimuove il rischio d’infezione (ma lo riduce sensibilmente, quindi mi raccomando, proteggetevi sempre).
I fattori di rischio considerati più rilevanti sono la giovane età, il numero di partner sessuali e la frequenza dei rapporti.
Come si fa la diagnosi?
La strategia di base per l’individuazione precoce delle lesioni da Hpv (prevenzione secondaria) sono i programmi di screening (con Pap-Test o Hpv-Test).
La positività non significa necessariamente che una donna svilupperà nel tempo un tumore.
E’ possibile prevenire l’infezione e di conseguenza l’insorgenza del tumore?
Si, attraverso l’eliminazione dei fattori di rischio in primis e poi attraverso la VACCINAZIONE.
Esatto, avete capito bene!
Esiste un vaccino in grado di neutralizzare il virus.
I vaccini disponibili sono tre: bivalente, quadrivalente e, dal 2017, 9-valente.
Tutti sono indicati contro i ceppi 16 e 18 responsabili della formazione di lesioni neoplastiche nella cervice uterina.
Oltre a garantire questa protezione, il vaccino quadrivalente e il 9-valente prevengono la formazione dei condilomi genitali, maschili e femminili, causata dai rispettivi ceppi virali (HPV 6 e 11).
Anche i maschi possono trarre vantaggio dalla vaccinazione, perché questa può proteggerli da alcune delle infezioni provocate da HPV e da alcuni rari tumori correlati all’infezione, come quello del pene, dell’ano e della base della lingua. Inoltre vaccinando anche la popolazione maschile si raggiungerebbe la cosiddetta “immunità di gregge”.
Il vaccino anti-HPV protegge dal tumore nel 95% dei casi e presenta un profilo di sicurezza molto elevato, sono rarissimi i casi di eventi collaterali gravi.
Tra la possibilità di beccarsi un tumore, che come abbiamo visto è elevatissima in caso d’infezione da HPV ed il trascurabile rischio di una reazione avversa (approfondisci su gimbe cliccando qui ) che statisticamente è meno frequente di quelle che si possono presentare assumendo qualsiasi altro tipo di medicinale, voi cosa scegliereste?
Un’ altra preoccupazione molto comune è la paura che un giorno il virus possa “svegliarsi” ed indurre il tumore.
IMPOSSIBILE!
Il vaccino in pratica non contiene il virus ma una sola proteina virale, comune a numerosi ceppi diversi per estendere la sua efficacia.
Quindi non si tratta del virus intero, ma solo di un frammento di esso e quando qualcuno sostiene di aver paura del vaccino per paura che il virus possa “attivarsi ” dimostra di avere una paura infondata, poichè è come parlare della buccia di un frutto e non del frutto, ovvero sarebbe come credere che se metto in frigorifero una buccia di banana, prima o poi aprendo il frigorifero ci trovo dentro un casco di banane.
QUANDO FARE IL VACCINO?
Ovviamente prima che si entri in contatto con il virus e poiché come abbiamo detto la via di trasmissione principale rimane quella sessuale è importante vaccinarsi prima di avere rapporti sessuali, questo è il motivo per cui si consiglia di vaccinare le donne in giovane età, in Italia il vaccino viene fornito gratuitamente a tutte le donne che hanno compiuto 12 anni.
Pertanto se volete far parte dei negazionisti, della schiera dei novax, o se semplicemente fate parte di uno schieramento contrario alla scienza, sappiate che state rischiando di fare del male a voi ed ai vostri figli, poiché la scienza non è un’ opinione e come diceva Piero Angela, la velocità della luce non si decide per alzata di mano.
Vaccinatevi e soprattutto vaccinate i vostri figli!
dott. G. Riva