Pubblichiamo una segnalazione da parte di una paziente (C.F.) che ha dovuto affrontare e combattere contro una malattia oncologica al seno, curandosi nella sua terra e trovando il coraggio di condividere il proprio percorso con altre persone, per essere di esempio e dare contezza di un percorso di guarigione che è avvenuto in questo caso in una struttura ospedaliera pubblica.
Il valore aggiunto che traspare dalle parole di questa donna è la totale fiducia che ha riposto in professionisti che la hanno seguita nella malattia, e di cui , nonostante il periodo difficile, è riuscita a cogliere la dedizione e l’amore per il proprio lavoro che si trasmette nel rapporto di fiducia instaurato con le pazienti.
 Pubblichiamo volentieri quanto segue:

“Buonasera,
recentemente sentiamo parlare sempre più spesso di casi di mala sanità, mi sembra doveroso segnalare  anche quando ci capita di incontrare figure professionali che ci soddisfano, come nel mio caso.
Ho avuto modo di conoscere alcuni anni fa il Dott. Luca Palumbo, chirurgo plastico presso l’unità operativa di Chirurgia Senologica – Breast Unit dell’Ospedale Garibaldi Nesima (A.R.N.A.S. Garibaldi di Catania), dove sono stata ricoverata per un intervento di ricostruzione della mammella.
Sono rimasta subito colpita dalla professionalità, serietà, umanità e meticolosità di questo professionista. Il suo modo di porgersi nei riguardi del paziente è davvero encomiabile.
Il dott. Luca Palumbo riesce a trasmettere al paziente tanta fiducia e serenità e ciò, a mio avviso, ha una grande valenza soprattutto nei riguardi di pazienti che, come me, hanno dovuto affrontare una malattia oncologica.
 Sono davvero lieta di avere avuto l’opportunità di conoscere il dott. Palumbo (nella foto), un professionista veramente preparato e innamorato del suo lavoro. Ringrazio Dio per averlo messo sulla mia strada.
Inoltre, sento dal più profondo del cuore di ringraziare anche il dott. Giacomo Fisichella , chirurgo senologo presso la stessa U.O. , che con la sua preparazione, umiltà e serietà nello svolgere il proprio lavoro , mi ha tanto sostenuta durante la malattia.
C.F.”